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Grazie all’esdebitazione, che può essere svolta in quattro modalità, sia il privato che l’impresa possono risolvere la propria situazione di sovraindebitamento. E se le proposte non sono accolte, è possibile rivolgersi ad una società riparatrice del credito.

Esdebitazione debitore incapiente, cos’è?

L’esdebitazione rappresenta una possibilità di risoluzione del debito prevista dalla legge italiana. Per diverse ragioni, che non dipendono dalla responsabilità della persona, è possibile che ci si ritrovi in importanti difficoltà economiche. Le cause possono essere la perdita di un lavoro, un aumento dei tassi del mutuo per la casa, così come questioni di ordine familiare.

Può diventare complicato pagare per tempo le rate di un prestito o un finanziamento e il rischio di finire in una condizione di sovraindebitamento diventa reale. La legge italiana prevede diverse possibilità di risoluzione per questa condizione.

Tra le opzioni possibili c’è l’esdebitazione del debitore incapiente, prevista dal CCII, ovvero il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza.

L’esdebitazione del debitore incapiente è in realtà una delle quattro procedure previste dalla legge, che nel loro insieme sono:

  • esdebitazione del debitore incapiente
  • ristrutturazione dei debiti del consumatore
  • liquidazione controllata del sovraindebitato.
  • concordato minore.

Esdebitazione del debitore incapiente

Questa procedura è per le persone fisiche considerate meritevoli, che non sono in grado di offrire ai creditori alcun bene, nemmeno nel futuro. Si ha accesso a questa pratica per una volta sola.

L’obbligo consiste nel ripagare il debito entro 4 anni da quando il Giudice ha emesso il decreto restituendo almeno il 10% di quanto dovuto al creditore o ai creditori. Durante questi quattro anni la situazione economica del debitore viene tenuta sotto controllo. Una volta che il debito è stato pagato interamente, la segnalazione in CRIF può essere cancellata, sempre nei termini stabiliti dalla legge.

Affinché la domanda sia accettata, la persona deve avere fornito tutte le informazioni necessarie alla procedura, e non deve avere commesso alcuna frode.

foto per articolo esdebitazione debitore incapiente

Ristrutturazione dei debiti del consumatore

Questa forma di esdebitazione si può presentare esclusivamente da parte dei debitori consumatori, ovvero da privati che hanno chiesto un prestito a titolo personale, svincolato dalle proprie attività professionali o imprenditoriali. 

I debiti in questione possono essere, ad esempio, rate per la macchina, per il mutuo o un qualsiasi prodotto. Non sono ricompresi i debiti IVA o i debiti INPS. Nella pratica, viene proposta una rateizzazione del debito totale, in base alle possibilità economiche del debitore, con una possibile riduzione del debito.

La domanda si presenta in Tribunale per mezzo dell’OCC, ovvero l’Organismo per la Composizione della Crisi da Sovraindebitamento. Il Giudice si occupa di svolgere le verifiche, assicurandosi che al debitore rimanga la giusta quantità di denaro affinché l’eventuale nucleo familiare abbia il giusto sostentamento. In questa procedura non serve l’accordo con i creditori, dal momento che è il Giudice a stabilire la bontà del piano proposto.

Liquidazione controllata del sovraindebitato

In precedenza chiamata liquidazione del patrimonio, la liquidazione controllata del sovraindebitato è una possibilità cui può ricorrere sia il consumatore privato che altri soggetti dichiarati non fallibili.

Regolata sempre dal CCII, la liquidazione controllata del sovraindebitamento impone la disponibilità piena dei beni da parte del debitore, tolti i beni che servono alla sopravvivenza. Questa piena disponibilità dei beni serve a ripianare i debiti. Non possono essere utilizzati polizze vita, o sussidi per la povertà e, più in generale, i debiti che per legge non sono pignorabili.

Si ha esdebitazione automatica di quanto non si è riusciti a pagare vendendo i beni dopo 3 anni dall’avvio della procedura e con la liquidazione effettiva dell’intero patrimonio.

Concordato minore

Quest’ultima possibilità di esdebitazione riguarda invece le imprese, e nello specifico: start-up innovative, imprenditori agricoli e piccoli imprenditori inclusi i professionisti.

Anche nel concordato minore, il debitore propone un piano economico che indica i modi con cui i creditori riceveranno quanto dovuto. La proposta passa il vaglio di OCC dopo essere stata presentata al Giudice. Viene quindi richiesto il consenso di almeno il 50% dei creditori. Quando il piano, proposto e accettato, viene portato a termine, si ha esdebitazione automatica.

Esdebitazione o riparatrice del credito?

Ognuna delle possibilità di esdebitazione proposte finora richiede conoscenza della materia e supporto di professionisti, e non è affatto detto che le proposte di esdebitazione siano ritenute valide e accettate dal Giudice.

Una soluzione più concreta e fattibile è data dalle riparatrici del credito, società specializzate nella risoluzione del debito. Rivolgersi a dei professionisti del settore può risultare di grande aiuto per far fronte alla risoluzione dei propri debiti. Bravo è una società di riparazione del credito che offre soluzioni finanziarie per soggetti sovraindebitati.

 

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