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Quando si accede ad un prestito, si accende un mutuo, o si suddivide in più rate un acquisto per mezzo di una finanziaria, l’attenzione dovrebbe sempre ricadere sui tassi di interesse. Se rimangono sconosciuti, o non sono posti nella dovuta attenzione, rischiano di diventare costi che pesano sulla spesa complessiva.

Di qui, l’importanza di sapere quali sono le tipologie e le caratteristiche dei diversi tassi di interesse.

Tassi di interesse. Che cosa sono esattamente?

Cosa s’intende esattamente con il termine tasso di interesse? In estrema sintesi il tasso di interesse può essere definito come costo del denaro. L’espressione costo del denaro a sua volta ha un significato ben preciso, e può indicare:

  • la ricompensa cui si ha diritto per avere prestato del denaro
  • il costo che deve essere sostenuto quando si riceve del denaro in prestito.

Una banca o una finanziaria, quando ad esempio accendiamo un mutuo o prendiamo in prestito del denaro, applicano dei tassi di interesse. Se una finanziaria ci presta 1.000 euro per l’acquisto di un pc o di un elettrodomestico può applicare un tasso del 2,5%. Quindi, nel restituire questo prestito, paghiamo complessivamente 1025 euro. I 25 euro rappresentano il tasso di interesse sui 1.000 euro di prestito.

Allo stesso tempo, quando noi depositiamo in banca i nostri risparmi o, più in generale, delle somme, la banca può offrire per la somma depositata un tasso di interesse su base annua.

Quanti tipi di tassi di interesse esistono?

Esistono diversi tipi di tassi di interesse, che possono essere applicati a diverse attività economiche. Attività quali il prestito, il mutuo o, più in generale, attività di tipo finanziario. Vediamole nel dettaglio:

  • il tasso di interesse per un prestito è il tasso che viene applicato da un ente che può erogare un prestito. A norma di legge i prestiti sono concessi da banche, da finanziarie autorizzate e da privati
  • tasso di interesse per un mutuo, si parla in questo caso della somma che viene data in prestito da una banca per l’acquisto di una prima casa, per esempio, o di un immobile ai fini commerciali.

I tassi di interesse di un mutuo

I mutui poi hanno ulteriori tipi di tassi di interesse, che possono essere indicati come segue:

  • a tasso fisso, in cui l’importo della rata è fissato al momento della stipula del contratto e non varia per tutta la durata del mutuo. A parità di durata e di importo, il tasso fisso ha dei costi più alti rispetto ad un mutuo a tasso variabile
  • a tasso variabile, in cui il tasso di interesse subisce delle variazioni, al ribasso ma anche al rialzo, in base ad alcuni aspetti del mercato, come approfondiremo a breve
  • a tasso variabile con CAP, rispetto al mutuo a tasso variabile si distingue perché permette di porre un tetto massimo all’aumento del tasso
  • a tasso misto, grazie al quale è possibile cambiare il tipo di tasso in date stabilite al momento della firma.

TAN e TAEG

Due voci fondamentali per comprendere i costi effettivi di un prestito sono due voci molto note, TAN e TAEG, di forse ignoriamo il significato esatto:

  • il TAN, ovvero il Tasso Annuale Nominale. Si tratta dell’interesse effettivo di un prestito, ed è calcolato su base annuale
  • Il TAEG, Tasso Annuale Effettivo Globale, che indica il costo complessivo di un prestito personale, o di un mutuo, incluse le spese obbligatorie, le spese di apertura e il pagamento per il finanziamento.

TAN e TAEG si aggirano mediamente tra il 5% e il 9%. In caso di un prestito di 10.000 euro, si può arrivare a restituire intorno agli 11.000, 12.000 euro circa, spese incluse.

Come si calcola il tasso di interesse per un prestito?

Quando abbiamo a che fare con un prestito con interessi a tasso fisso, è possibile applicare una formula piuttosto semplice per calcolarne l’interesse effettivo:

  • Capitale X Tasso X Tempo / 100, quando il tempo viene espresso in anni
  • Capitale X Tasso X Tempo / 1200, quando il tempo viene espresso in mesi
  • Capitale X Tasso X Tempo / 365, quando il tempo è espresso in giorni.

Se abbiamo ricevuto un prestito di 50.000 euro, con un tasso fisso del 4% e una durata del prestito di 24 mesi, possiamo svolgere questo calcolo:

  • 50.000 X 4% X 24 / 1200 = 4.000.

4.000 euro è il costo effettivo del nostro prestito. La Banca d’Italia mette a disposizione un calcolatore del prestito personale online, per svolgere simili operazioni.

Come comportarsi in caso di debito?

L’eventualità che simili costi di un prestito non siano stati tenuti in considerazione può determinare, insieme anche all’erosione del costo del denaro dovuta all’inflazione, il sorgere di una situazione di sovraindebitamento.

Le insolvenze, in Italia, sono in aumento, è tuttavia possibile costruirsi una strada che porta alla risoluzione dei propri debiti. Attualmente possiamo rivolgerci a società riparatrici del debito che, grazie ad una prima consulenza gratuita, può aiutarci a trovare la migliore soluzione finanziaria.

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