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Teoricamente non c’è limite a quanti finanziamenti si possono fare nello stesso arco di tempo. Né la legge pone dei vincoli al riguardo. Ciò che conta, in definitiva, è la capacità di rimborsare quanto chiesto in prestito. Una capacità che può dipendere sia dal proprio reddito che in termini più ampi dalle proprie disponibilità finanziarie.

Nel caso in cui non fosse possibile restituire in modo regolare attraverso le rate pattuite il denaro preso in prestito da due o più finanziamenti, una buona scelta potrebbe essere quella di rivolgersi a una società di riparazione del credito. Con un programma personalizzato, e in linea con le possibilità economiche del cliente, è possibile ritrovare stabilità e serenità economica.

Quanti finanziamenti si possono fare?

La risposta a questa domanda è: dipende. Infatti, in merito al numero dei finanziamenti o dei prestiti che possono essere richiesti da un singolo soggetto, la legge italiana non pone limiti.

Nella sola area europea, l’Italia risulta essere il Paese con l’indebitamento medio più alto, pari a 29.099 euro. Il dato è emerso dall’Osservatorio europeo sul debito, tenuto proprio da Go Bravo Italia. Risulta quindi importante comprendere quali siano i criteri da conoscere, e quindi applicare, prima di chiedere uno o più finanziamenti. Così da evitare possibili rischi, se non una vera e propria condizione di sovraindebitamento.

Cosa valuta la finanziaria per la concessione di un prestito?

Alla richiesta di finanziamento da parte di un privato, una finanziaria risponde innanzitutto raccogliendo informazioni. E le informazioni di cui ha bisogno, per decidere se erogare o meno un finanziamento, sono:

  • punteggio di credito (credit score): valore che indica la storia creditizia del richiedente, inclusi eventuali ritardi nei pagamenti, debiti pregressi e segnalazioni come cattivo pagatore nei sistemi di informazioni creditizie come il CRIF
  • reddito e capacità di rimborso: la finanziaria verifica il reddito mensile o annuale del richiedente per valutare se è sufficiente a coprire le rate del prestito. Il rapporto tra rata e reddito non deve superare una certa percentuale, spesso intorno al 30%, 40%
  • situazione lavorativa: si considera il tipo di contratto (a tempo indeterminato, determinato, autonomo) e la stabilità occupazionale, elemento fondamentale per la continuità dei pagamenti
  • altri debiti in corso: le finanziarie controllano se il richiedente ha già altri finanziamenti attivi, che potrebbero ridurre la sua capacità di affrontare ulteriori impegni finanziari
  • garanzie o garanti: se richiesto, la presenza di un garante o di beni in garanzia, ad esempio immobili, aumenta le probabilità di ottenere il prestito.
  • documentazione personale: carta d’identità, codice fiscale e documentazione reddituale, come busta paga, modello CUD o dichiarazione dei redditi, sono comunque indispensabili l’avvio della pratica.

Quanto tempo deve passare tra un finanziamento e l’altro?

Non esiste un tempo minimo obbligatorio tra un finanziamento e l’altro, ma ottenere un nuovo prestito subito dopo averne richiesto uno può risultare più difficile. Le banche e le finanziarie valutano principalmente la capacità di rimborso del richiedente e il suo punteggio di credito. Se il primo finanziamento ha comportato un aumento significativo dell’indebitamento, questo potrebbe influire negativamente sulla concessione di un secondo prestito.

In generale, per aumentare le possibilità di approvazione, è consigliabile attendere almeno 3 mesi prima di richiedere un nuovo finanziamento. Durante questo periodo, il richiedente dovrebbe dimostrare di essere in grado di rispettare le scadenze del primo prestito.

Quanti finanziamenti si possono fare con una busta paga?

Fermo restando che la somma totale delle rate mensili non deve mai superare il 30%, 40% del reddito netto, è possibile fare alcune ipotesi sul numero massimo di finanziamenti che si possono sostenere. Con una busta paga di 1.500 euro nette al mese, la rata complessiva massima, destinata a uno o più finanziamenti, dovrebbe essere compresa tra 450 e 600 euro. Non oltre questo importo.

Se ad esempio si richiede un primo finanziamento con una rata mensile di 300 euro, rimarrebbe una capacità residua di circa 150, 300 euro per ulteriori prestiti, anche sotto forma di acquisti con carta revolving. Come indicazione di massima, sarebbe buona norma non superare mai i 2 finanziamenti o, in alternativa, un importo da restituire mensilmente che superi il 30% del proprio stipendio.

Cosa sapere prima di chiedere uno o più finanziamenti?

Di seguito, un breve ed essenziale vademecum per evitare di chiedere troppi finanziamenti:

  • valutare attentamente la capacità di rimborso: analizzare il proprio reddito netto mensile per assicurarsi che la rata del prestito non superi al massimo il 40% delle entrate disponibili
  • evitare di accumulare troppi debiti contemporaneamente: limitare il numero di finanziamenti attivi, per evitare di compromettere la sostenibilità delle spese essenziali
  • monitorare il proprio punteggio di credito: controllare periodicamente il credit score per evitare che richieste multiple di prestiti in un breve periodo abbassino l’affidabilità finanziaria
  • richiedere prestiti solo per necessità reali: riflettere sull’effettiva importanza dell’acquisto o della spesa, optando per soluzioni alternative come il risparmio o i pagamenti dilazionati.
  • focalizzarsi sui costi aggiuntivi: prestare attenzione agli interessi, alle commissioni e al costo totale del prestito per non incorrere in oneri nascosti
  • pianificare un fondo di emergenza: creare una riserva di liquidità per affrontare eventuali imprevisti, evitando di ricorrere immediatamente a nuovi finanziamenti.

Nei casi in cui risulta complesso rimborsare mensilmente le rate di uno o più finanziamenti, decidere di chiedere una prima consulenza con i professionisti di Bravo è una scelta di sicurezza economica.

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