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La carta di credito revolving rappresenta una modalità di pagamento con rimborso scaglionato in rate mensili, e può risultare utile nel caso di spese urgenti e inaspettate. Ma non bisogna abusarne, altrimenti si può incorrere nel rischio, e nel pericolo, di sovraindebitarsi.

Che cos’è la carta revolving?

La carta revolving è un tipo di carta di credito che offre ai titolari la flessibilità di svolgere i propri acquisti usufruendo una linea di credito predefinita al momento del contratto. In parole semplici: la carta revolving consente di ripagare il saldo in modo flessibile e rateizzato.

La caratteristica distintiva della carta revolving è quindi la capacità di far rotolare, per così dire, il saldo rimanente da un mese verso il successivo, consentendo al titolare di diluire il rimborso in rate. Come diretta conseguenza si ha una maggiore flessibilità finanziaria, specialmente per chi si ritrova, per più ragioni, a non poter pagare l’intero importo in un’unica soluzione.

Per fare degli esempi pratici, con la carta revolving è possibile rateizzare:

  • un mobile nuovo per la propria casa
  • un pc, per uso lavorativo, acquisto online
  • libri per studio.

Tutti gli acquisti possono essere svolti online, nel negozio fisico, a patto che non si oltrepassi la linea di credito stabilita alla firma del contratto. Viene da sé, è comunque sempre importante tenere sotto controllo le spese mensili, fare pagamenti puntuali e ridurre il saldo della carta ogni mese. Con il fine di evitare di accumulare interessi elevati.

Si segnala come la Banca d’Italia abbia emesso un documento di vigilanza per gli intermediari finanziari che erogano il servizio di carta revolving. A tutela degli utenti di questo servizio.

Come funziona il metodo di rimborso?

La carta revolving appartiene all’insieme delle carte ricaricabili e la sua invenzione, datata 1958, si deve alla Bank of America. Attualmente, in Italia, se ne contano circa 3,5 milioni.

Il meccanismo della carta revolving è abbastanza semplice. Una volta che la carta è stata emessa, viene stabilita una linea di credito predefinita che il titolare della carta può utilizzare per effettuare acquisti. Quando il titolare effettua un acquisto con la carta revolving, il saldo disponibile diminuisce di conseguenza.

A differenza di altre forme di finanziamento, la carta revolving permette di effettuare solo i pagamenti minimi mensili, che consistono in un importo stabilito dalla banca o dall’istituto finanziario, e che copre solitamente solo una piccola porzione del saldo totale. Ciò significa che la rimanente parte del saldo in sospeso viene trasferita al mese successivo, applicando i relativi interessi. Interessi che sono considerabili come costo effettivo della linea di credito.

Per fare un esempio concreto, si possono avere:

  • una linea di credito, chiamata anche plafond, che può essere di 1,500 euro
  • un TAN, tasso annuo di interesse, del 17,5%
  • un TAEG, tasso annuo effettivo globale, del 22%.

Quali sono i rischi della carta revolving?

L’uso eccessivo o non responsabile della carta revolving può portare a diversi rischi finanziari:

  • interessi elevati. La carta revolving ha di solito un tasso di interesse più elevato rispetto ad altre forme di finanziamento
  • aumento del debito. Con questa carta i titolari possono effettuare acquisti che portano ad un aumento delle spese, anche se non dispongono di liquidità per coprire completamente il saldo. Ciò significa che possono facilmente accumulare debiti crescenti, che se non ripagati si accumulano agli interessi aggiuntivi, e possono portare a una situazione di indebitamento eccessivo
  • alto costo del pagamento minimo. Il pagamento minimo mensile per una carta revolving copre solo una piccola porzione del saldo, spesso solo un 2%, 3%. Se il titolare effettua solo il pagamento minimo ogni mese, potrebbe impiegare molto per ripagare completamente il saldo e terminare di pagare gli interessi elevati
  • spese aggiuntive. In aggiunta ai tassi di interesse elevati, le banche e gli istituti finanziari possono applicare anche altre spese. Ad esempio, alcune carte revolving possono addebitare una tassa annuale per l’utilizzo della carta, spese per il rimborso in ritardo e spese di trasferimento del saldo
  • effetto sulla credibilità creditizia. Effettuare pagamenti in ritardo o non effettuare pagamenti sulla carta revolving può avere un impatto negativo sulla credibilità creditizia del titolare della carta, con eventuale segnalazione in CRIF. Ciò può danneggiare la capacità di ottenere prestiti futuri o di negoziare tassi di interesse più favorevoli per le loro esigenze di finanziamento.
In che modo uscire da un eventuale sovraindebitamento?

Ritrovarsi in una condizione di sovraindebitamento non significa, in ogni caso, avere compiuto scelte finanziarie sbagliate, o essere totalmente sprovvisti di una educazione finanziaria. A volte possono accadere avvenimenti inaspettati che si ripercuotono sulla propria situazione economica: perdita del lavoro, aumento del costo del mutuo, spese mediche impreviste e significative.

Come uscirne allora? Rivolgendosi ad una società di riparazione del credito come Bravo, una realtà fintech che da oltre 14 anni si occupa di aiutare i propri clienti a:

  • svolgere una riduzione dei debiti contratti anche verso più enti creditori
  • costruire un programma personalizzato sulle effettive possibilità economiche del cliente
  • creare un conto dedicato sul quale versare la rata per risolvere il proprio debito
  • aiutare i propri clienti a iniziare un percorso di sane abitudini economiche.

Finora Bravo ha aiutato più di 450.000 famiglie, a livello internazionale, nella risoluzione dei propri debiti. In Italia, invece, sono state erogate oltre 46.000 consulenze, prendendo in carico più di 8.000 clienti. L’importo di tutti i debiti rinegoziati è finora superiore ai 26 milioni di euro. Per sapere se si dispone dei requisiti, è sufficiente richiedere una prima consulenza.

 

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