In questo articolo scopriremo insieme se un cattivo pagatore può avere un prestito con garante. Essere classificati come cattivi pagatori non significa necessariamente essere esclusi per sempre dal mondo del credito. Quando le banche e gli istituti finanziari valutano negativamente il profilo di un richiedente a causa di precedenti difficoltà di pagamento, la presenza di un garante può rappresentare una soluzione concreta per ottenere comunque un finanziamento.
Ma un’opportuna educazione finanziaria, come quella fornita dalla Bravo Academy, può prevenire l’eventualità di ricorrere ad un prestito che si rischia di non poter onorare.
Cattivo pagatore e garante: chi sono?
Un cattivo pagatore è una persona che ha avuto difficoltà nel rispettare i propri impegni finanziari in passato. Questa classificazione può derivare da:
- ritardi nei pagamenti di prestiti precedenti
- protesti o assegni insoluti
- iscrizione in banche dati come CRIF
- procedure di recupero crediti attivate
- pignoramenti o procedure esecutive.
Il garante, invece, è una persona fisica o giuridica che si impegna a rispondere del debito altrui nel caso in cui il debitore principale non sia in grado di adempiere alle proprie obbligazioni. Spesso le banche richiedono un rapporto tra reddito e rata tali da garantire una copertura adeguata (in genere la rata non deve superare il 30–40 % del reddito netto mensile).
Tuttavia, questa non è una regola fissa di legge, ma una pratica adottata da molti istituti, che comunque variano a seconda delle loro politiche interne.
Secondo il Codice Civile italiano, la fideiussione è disciplinata dagli articoli 1936 e seguenti, che stabiliscono che il garante risponde solidalmente con il debitore principale salvo diverso accordo contrattuale.
Chi autorizza un prestito con garante?
La decisione finale spetta sempre all’istituto di credito che valuta la pratica. Non esiste un diritto automatico al prestito, nemmeno con garante. Gli elementi che influenzano la valutazione riguardano sia l’analisi del richiedente principale che la valutazione del garante.
Per quanto riguarda il richiedente principale, vengono considerate la gravità e tipologia delle segnalazioni negative, il tempo trascorso dalle ultime difficoltà, la situazione reddituale attuale e le motivazioni del finanziamento richiesto.
Relativamente al garante, invece, si valutano la solidità economica e patrimoniale, lo storico creditizio impeccabile, il rapporto tra garanzie offerte e importo richiesto, oltre alla relazione con il debitore principale.
Le banche utilizzano sistemi di scoring interno che attribuiscono punteggi a ciascun elemento. Solo quando il punteggio complessivo raggiunge determinati standard minimi, la pratica può essere approvata.
Requisiti e responsabilità del garante
Il garante assume responsabilità molto significative che è importante comprendere appieno. I requisiti essenziali includono la maggiore età e piena capacità di agire, residenza in Italia o documentazione equivalente per stranieri, reddito netto mensile almeno doppio rispetto alla rata del prestito, assenza di protesti, pignoramenti o procedure esecutive, e patrimonio immobiliare o mobiliare adeguato. Ma è bene chiarire che non si tratta di requisiti normativi universali, bensì di una condizione che può essere richiesta a discrezione dell’istituto di credito.
Le responsabilità principali del garante sono particolarmente impegnative. In primo luogo, sussiste la responsabilità solidale: la banca può richiedere il pagamento direttamente al garante senza dover prima escutere il debitore principale. Inoltre, il garante risponde per l’intero debito, compresi capitale, interessi, spese e penali. Infine, l’impegno persiste fino all’estinzione completa del debito.
È importante che il garante comprenda che la sua firma equivale a contrarre personalmente il debito. In caso di inadempienza del debitore principale, il garante potrà subire:
- iscrizione nelle centrali rischi
- procedure di recupero crediti
- pignoramenti su beni e stipendi
- impatto negativo sul proprio rating creditizio
L’importanza dell’educazione finanziaria
Prevenire situazioni di difficoltà finanziaria è sempre preferibile rispetto al dover ricorrere a soluzioni di emergenza come i prestiti con garante. L’educazione finanziaria rappresenta lo strumento più efficace per gestire responsabilmente le proprie finanze.
Una corretta educazione finanziaria permette di pianificare accuratamente le proprie spese e uscite, comprendere i meccanismi del credito e i costi reali dei finanziamenti, valutare correttamente la propria capacità di indebitamento e riconoscere e evitare prodotti finanziari inadeguati o rischiosi.
La Bravo Academy si pone come punto di riferimento per chi desidera migliorare le proprie competenze finanziarie. Attraverso corsi strutturati e contenuti didattici di qualità, l’Academy fornisce gli strumenti necessari per acquisire una maggiore consapevolezza finanziaria. I percorsi formativi coprono tutti gli aspetti della gestione del denaro, dalla comprensione dei prodotti creditizi alla pianificazione previdenziale.
Investire nella propria formazione finanziaria significa ridurre significativamente il rischio di trovarsi in situazioni di difficoltà economica e acquisire la capacità di prendere decisioni consapevoli e informate.