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Le fasi principali del recupero crediti sono due: la prima fase è stragiudiziale, e mira ad una risoluzione pacifica per l’estinzione del debito. La seconda fase implica l’azione di un tribunale, e può portare fino al pignoramento.

Rivolgersi ad una società di riparazione del credito permette di gestire il debito da saldare anche nei confronti del recupero crediti, con la possibilità di ottenere sconti. Con la richiesta di una prima consulenza è possibile sapere se si hanno i requisiti per entrare nel programma di Bravo. 

Fasi del recupero crediti, quali sono?

Quando un debitore non ha rispettato i termini di pagamento di due o più rate di un mutuo, un fido, o una qualunque somma ricevuta in prestito da una banca o una finanziaria, e quando le azioni dirette del creditore stesso non hanno avuto successo, ecco che il creditore può interpellare una società di recupero crediti.

Una società di recupero crediti è un’azienda specializzata nel recupero di somme di denaro non pagate da parte di debitori, per conto di creditori. E cosa può fare una società di recupero crediti? Le modalità di azione, e quindi le fasi del recupero crediti, sono sostanzialmente due:

  • fase stragiudiziale, nella quale il recupero crediti cerca di trovare quella che può essere definita una soluzione bonaria, volta a ottenere una soluzione del debito anche parziale
  • fase giudiziale, che si attiva quando il recupero crediti intraprende una vera e propria azione legale, che implica un tribunale e può avere come esito anche il pignoramento dei beni del debitore.

L’attività de recupero crediti si avvia quando il creditore dà mandato generale di riscossione, ovvero quando il recupero crediti riceve mandato per la riscossione e la negoziazione delle modalità di pagamento con il debitore.

Una seconda modalità, si aggiunge, si ha con la vera e propria cessione, o vendita, del credito, da parte del creditore al recupero crediti. Dal punto di vista legale, l’azione delle società per il recupero dei crediti è regolata dal DDL 1246.

Fase stragiudiziale del recupero crediti

La fase stragiudiziale rappresenta il primo passo nel recupero crediti ed è orientata a trovare una soluzione bonaria tra il creditore e il debitore, evitando il ricorso alla giustizia. Questo approccio si basa su strumenti comunicativi e di negoziazione mirati a risolvere la situazione in modo rapido ed economico. In questa fase, il creditore o la società di recupero crediti contatta il debitore attraverso telefonate, lettere o email per sollecitare il pagamento e comprendere le ragioni del mancato adempimento. Dal punto di vista strettamente formale, è per mezzo di una lettera di messa in mora, tramite raccomandata A/R o PEC, che il creditore comunica ufficialmente al debitore il ritardo nel pagamento e stabilisce un termine per regolarizzare la situazione.

A seconda della risposta ricevuta, si possono proporre piani di rientro flessibili, adattati alle possibilità economiche del debitore, o accordi di saldo e stralcio, che prevedono il pagamento parziale del debito a fronte di una chiusura definitiva della controversia. In alcuni casi, può essere coinvolto un mediatore per facilitare un dialogo costruttivo tra le parti e raggiungere un compromesso soddisfacente.

La fase stragiudiziale è preferibile quando ci sono margini di dialogo, poiché consente di limitare i costi e di ottenere risultati efficaci senza lungaggini burocratiche o procedurali.

Fase giudiziale del recupero crediti

La fase giudiziale entra in gioco quando il recupero stragiudiziale non dà risultati soddisfacenti e il creditore decide di avvalersi dell’autorità legale per ottenere il pagamento. Questo processo inizia con l’emissione di un atto giudiziario, spesso un decreto ingiuntivo, che rappresenta il primo momento per ottenere un titolo esecutivo contro il debitore. Una volta emesso il titolo, il creditore può avviare azioni esecutive come il pignoramento dei beni mobili o immobili del debitore, o il blocco di conti correnti.

Questo tipo di intervento segue un iter formale e regolamentato, che include udienze e, se necessario, una valutazione approfondita da parte di un giudice. Ma in questo caso, i tempi possono essere lunghi a causa della complessità delle procedure e dei possibili ricorsi da parte del debitore. Inoltre, si tratta di una scelta che prevede costi da sostenere, che includono onorari legali e spese processuali e possono risultare significativi, e incidono in buona sostanza sull’effettiva convenienza economica di questa fase.

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