Ritrovarsi nella situazione nin cui un finanziamento è stato rifiutato apparentemente senza motivo può essere frustrante, soprattutto quando non vengono fornite spiegazioni chiare. Non sei solo: molte persone affrontano questo problema senza conoscerne le cause.
Finanziamento rifiutato, di cosa si tratta?
Un finanziamento rifiutato è la decisione negativa che una banca o un istituto di credito prende dopo aver valutato una richiesta. La valutazione si basa su parametri come l’affidabilità creditizia e la capacità di rimborso, analizzati attraverso documentazione reddituale e storico creditizio.
Il rifiuto può manifestarsi in diverse forme: dalla comunicazione diretta del consulente, alla notifica scritta, fino alla mancata comunicazione ufficiale, che può generare incertezza.
Per prima cosa, è importante sapere che un rifiuto non è mai definitivo. Ogni istituto ha parametri diversi e una richiesta rifiutata da una banca potrebbe essere approvata da un’altra. La chiave sta nel comprenderne le ragioni e trovare alternative adatte alla tua situazione.
Quali sono i motivi per cui un finanziamento può essere rifiutato?
I motivi del rifiuto possono essere molteplici. Il primo fattore è il merito creditizio, che include la storia dei pagamenti, eventuali ritardi o inadempienze registrate nelle banche dati come il CRIF.
Il reddito rappresenta un altro elemento importante di valutazione. Gli istituti verificano l’importo del reddito e la stabilità lavorativa. Contratti a tempo determinato, lavoro autonomo irregolare o redditi stagionali vengono spesso considerati rischiosi.
L’età e la situazione familiare hanno un ruolo altrettanto significativo: essere troppo giovani o vicini alla pensione può rappresentare un ostacolo. Avere già altri finanziamenti o un rapporto tra rate e reddito elevato può portare al rifiuto.
Altri fattori possono essere: mancanza di garanzie o importo troppo elevato rispetto alle possibilità.
Come sapere perché non passa un finanziamento?
È possibile richiedere chiarimenti all’istituto che ha respinto la domanda. In base al GDPR, se il rifiuto è stato deciso tramite processi automatizzati, si ha diritto a una spiegazione comprensibile dei criteri utilizzati. Bisogna chiedere specificatamente quali parametri non sono stati soddisfatti, cercando quindi di capire su cosa lavorare per migliorare.
Bisogna poi controllare il proprio profilo creditizio consultando il proprio profilo creditizio tramite servizi come CRIF, Experian o CTC. Spesso si scoprono segnalazioni sconosciute o errori correggibili. Questa verifica darà un quadro completo della propria situazione agli occhi del sistema bancario.
Successivamente, è fondamentale analizzare nel dettaglio la propria situazione economica. Questo comporta:
- conoscere il rapporto tra debiti e reddito
- controllare i movimenti bancari recenti
- identificare spese inutili
- costruire un budget
- imparare a risparmiare.
Cosa fare in caso di finanziamento rifiutato?
Ogni banca e ogni finanziaria, va detto, ha criteri diversi e una richiesta respinta da un istituto potrebbe invece essere accettata da un altro, a seconda dei parametri adottati.. In ogni caso, non bisogna presentare richieste in tempi stretti: ogni domanda rifiutata viene registrata e troppi tentativi ravvicinati peggiorano la posizione.
Bisogna lavorare sui punti deboli prima di ripresentare domanda. Se il problema è il merito creditizio, vanno risolte le posizioni in sofferenza. Per problemi di reddito, si può valutare un importo inferiore o proporre garanzie aggiuntive.
Il prestito personale non è l’unica opzione: esistono finanziamenti finalizzati, prestiti con garante, o prodotti per categorie professionali specifiche più adatti alla propria situazione. Aspettare qualche mese può inoltre fare la differenza, soprattutto se nel frattempo la situazione lavorativa è migliorata.
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Non restare fermo davanti a un rifiuto: ogni caso è diverso e può essere affrontato con una strategia mirata.
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