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In caso di sovraindebitamento, è possibile avviare una procedura chiamata esdebitamento. Il debito diventa non più esigibile solo dopo l’approvazione del giudice e il completamento della procedura. In alternativa, con maggiore efficacia e tempi ridotti, ci si può risolvere ad una società di riparazione del credito.

Cos’è l’esdebitamento?

L’esdebitamento, chiamato anche esdebitazione, è un procedimento grazie al quale un debitore ha la possibilità di proporre un piano di rientro ai propri creditori, con l’obiettivo di alleggerire o annullare il proprio debito residuo. La sua introduzione si deve alla legge n. 3 del 27 gennaio 2012, cui è seguita una legge delega, la n. 155 del 2017.

Il processo di esdebitamento può essere richiesto da un soggetto che non è in grado di onorare i propri debiti, e può essere richiesto solo se la persona in questione è dichiarata insolvente e il suo debito, pertanto, non è più esigibile dal creditore.

Il debitore può autocertificare lo stato di sovraindebitamento rivolgendosi a un OCC, che valuterà se sussistono i presupposti per avviare la procedura. Se la richiesta di insolvenza viene accettata, il giudice nomina un gestore della crisi (tramite OCC), che aiuta nella raccolta dei dati e nella proposta del piano.per gestire i beni del debitore insolvente.

Una volta che tale gestore ha valutato le attività del debitore insolvente, presenta un piano di ripagamento dei debiti alla corte. Se questo piano viene approvato, il debitore insolvente deve onorare il suo impegno di rimborsare i suoi creditori come previsto dal piano di ripagamento.

Se il piano di ripagamento viene rifiutato o se il debitore non è in grado di soddisfare gli obblighi di pagamento del piano, può richiedere l’esdebitamento.

C’è una specifica da fare: i debiti non garantiti, come quelli delle carte di credito oppure i prestiti personali, possono essere liquidati mentre l’indebitamento garantito, ad esempio il mutuo per l’acquisto della casa, non può essere estinto come parte dell’esdebitamento.

Requisiti per l’esdebitamento

Per poter accedere alla procedura di esdebitamento, il debitore deve necessariamente soddisfare precisi requisiti:

  • essere in stato di sovraindebitamento, con impossibilità duratura di adempiere regolarmente alle proprie obbligazioni
  • non aver già beneficiato dell’esdebitazione nei cinque anni precedenti o per due volte
  • non aver determinato il sovraindebitamento con colpa grave, malafede o frode
  • avere collaborato fornendo documentazione veritiera e completa sulla situazione patrimoniale
  • aver tentato, se possibile, di svolgere attività lavorativa adeguata alle proprie competenze
  • non avere compiuto atti in frode ai creditori.

Come funziona la procedura per ottenere l’esdebitazione?

Per chiedere l’esdebitazione in Italia, il primo passo è rivolgersi a un Organismo di Composizione della Crisi (OCC). L’OCC assegna un esperto che aiuta a raccogliere tutte le informazioni sui debiti e sui beni del richiedente. Poi si prepara una proposta, che può essere:

• un piano del consumatore
• un accordo con i creditori
• la liquidazione dei beni disponibili.

La domanda viene inviata al Tribunale competente insieme a tutta la documentazione. Il giudice valuta se ci sono i requisiti e, se tutto è in regola, approva il piano, l’accordo o dà il via alla liquidazione. Dopo aver rispettato il piano o terminato la liquidazione, si può chiedere l’esdebitazione definitiva. Se il giudice conferma che il debitore è stato corretto e in buona fede, cancella i debiti ancora esistenti.

Per chi non ha beni o redditi da offrire ai creditori, esiste una procedura più semplice che consente comunque di ottenere l’esdebitazione, sempre che vengano rispettati i requisiti di onestà richiesti dalla legge.

Quali documenti servono per la domanda di esdebitazione

La domanda di esdebitazione deve essere completa e ben documentata. Si parte con una richiesta ufficiale al Tribunale, allegando il parere dell’Organismo di Composizione della Crisi.

Oltre alla carta di identità e il codice fiscale, e oltre al certificato di residenza e allo stato di famiglia, bisogna elencare tutti i debiti, i creditori e spiegare come si è arrivati alla situazione di difficoltà. Serve anche una lista aggiornata dei beni in possesso, indicando eventuali ipoteche o garanzie. È poi importante includere gli atti di vendita o di donazione fatti negli ultimi cinque anni e le dichiarazioni dei redditi degli ultimi tre anni. Inoltre, vanno presentati il certificato di stato di famiglia e le spese essenziali per la vita quotidiana.

Fondamentale è anche la relazione dell’esperto, che racconta come si è formato il debito, se il debitore si è comportato correttamente e come ha gestito il suo patrimonio. Infine, devono essere indicate le spese vive che servono al sostentamento insieme all’elenco delle entrate sia del debitore che degli elementi del suo nucleo familiare.

Tutti questi documenti devono dimostrare che il debitore agito in buona fede: solo così potrà ottenere il beneficio dell’esdebitazione.

Cosa fare se si finisce indebitati?

Una condizione di sovraindebitamento può avvenire sia per cause indipendenti dalle proprie scelte, sia per scelte finanziarie non opportunamente valutate. In ogni caso, attualmente è possibile trovare una soluzione al sovraindebitamento, anche verso più creditori, grazie al settore fintech.

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